Mini guida all’autodisciplina

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L’autodisciplina è la capacità di fare le cose anche se non le vuoi fare. Ed è una delle qualità più importanti nella vita.

Nel 2020 siamo tutti costretti a lavorare e trascorrere più tempo a casa. Non c’è molto che possiamo fare al di fuori di casa. 

Non possiamo viaggiare, mangiare fuori, guardare film al cinema, andare ai concerti e così via. Eppure, ci si aspetta che ci comportiamo come persone responsabili. Dobbiamo lavorare da remoto, mantenerci in forma, partecipare a videochiamate, seguire corsi online, rimanere in contatto con la famiglia….

Senza autodisciplina, rinunceremmo. Perché consapevolmente o meno, siamo tutti diretti verso il caos. Questa è la direzione naturale della vita. Tutti noi siamo soggetti alla seconda legge della termodinamica.

Abbiamo bisogno di autodisciplina per reagire. Ma come possiamo svilupparla? Rimane un problema complesso e nessuno ha le risposte.

Una cosa che so con sicurezza è che la capacità di autodisciplinarsi non si impara dall’oggi al domani. Allora forse è meglio concentrarsi sulle abitudini che portano alla disciplina, piuttosto che concentrarsi sull’autodisciplina stessa. Quindi ecco un elenco di abitudini che ho adottato che mi hanno reso più disciplinato.

Essere responsabile

Se dico che farò qualcosa, DEVO FARLO . E se non posso, devo avere una buona ragione. Questo è il fondamento dell’autodisciplina. Non devo fare le cose perché devo dimostrare qualcosa agli altri .

No, lo devo fare per me stesso. Devo considerarmi responsabile quando stabilisco gli obiettivi, intenzioni e azioni. Nessuno mi sta guardando. Devo essere me stesso.

Non devo complicarmi la vita. Scrivo cosa voglio fare ogni giorno. E alla fine, guardo cosa ho effettivamente fatto. Quando le azioni corrispondono alle parole, sono sulla strada giusta.

Essere onesto nella comunicazione

Verso me stesso e verso gli altri. L’onestà è difficile per la maggior parte di noi perché richiede umiltà. Spesso abbiamo paura di dire la verità perché pensiamo di apparire deboli.

Ma è vero l’opposto. Quando non sono onesto, nessuno mi prende sul serio. 

Tutti abbiamo punti deboli e problemi. Non è necessario nasconderlo. Non c’è nemmeno bisogno di fare la vittima. Basta attenersi alla verità.

Quando sono onesto con me stesso e gli altri, è più facile essere disciplinati. Perché non è la fine del mondo quando sbagliamo. Ci sono anche giorni brutti. Mangio troppi dolci. Salto i miei allenamenti. Ma se sono onesto quando lo faccio e riconosco i miei errori, vuol dire che sono in grado di tornare sulla strada giusta.

Dare l’esempio giusto

Non devo aspettarmi mai che le persone facciano qualcosa che non sto facendo. E se sto facendo qualcosa che gli altri non stanno facendo, non devo aspettarmi che lo facciano.

Sembra un paradosso, ma tutto dipende da questo: fai la cosa giusta e non avere aspettative dagli altri. Se alcune persone non vogliono applicarsi, non è un mio problema. Continuo a dare l’esempio giusto. Lascio che le azioni parlino per me.

Migliorare ogni giorno

Molte persone non hanno la pazienza e la spinta giusta per migliorare. Mi occupo di formazione professionale e a volte le persone che frequentano i nostri corsi dicono che occorre troppo lavoro per migliorare le proprie competenze. 

Ma davvero ?! Ma va?!

Certo, è difficile e ci sono già abbastanza persone che non vogliono migliorare sé stessi. Se ho la volontà di migliorare, non devo preoccuparmi dell’autodisciplina.

Ma devo avere un motivo per migliorare. 

Perché voglio migliorare in un’abilità? Per cosa voglio usarla?  Per rimettermi in forma? E cosa farò quando sarò più in forma?

Mettere nero su bianco

Trasformare i pensieri in parole aiuta a capire se stessi e quello che si sta facendo. 

Spesso ho un’idea che sembra grandiosa, nella mia testa.

Ma poi appeno la scrivo, comincio a vederne i limiti e i difetti. Mi succede spesso con le email: comincio a scrivere un’idea innovativa ai miei colleghi e seguo semplicemente il mio processo di pensiero. Alla fine della mail, so se è inutile o no. Ho cestinato parecchie email in questi anni! Quindi, il mio comportamento non è sempre una questione di autodisciplina: a volte non faccio qualcosa perché non è la cosa giusta da fare..

Fare il possibile

La vita è tutt’altro che perfetta. Non ci saranno mai le circostanze perfette per lavorare. 

Vorrei avere una casa in riva al mare. 

Vorrei che non piovesse mai quando devo uscire. 

Vorrei, desidero, desidero….. Ma nella vita, dobbiamo fare ciò che possiamo con ciò che abbiamo.

  • Stanco? Fai ciò che puoi.
  • Casa di merda? Fai ciò che puoi.
  • No amici? Fai ciò che puoi.
  • (Scrivi quello che ti pare)? Fai quello che puoi

Una cosa per me è sicura: lamentarsi è una cosa da sfigati che non hanno un briciolo di auto-disciplina.

Guardare avanti

Non sarà sempre estate. La vita si muove a cicli. A volte i periodi fantastici durano molto tempo. E a volte i periodi deprimenti anche. Le cose accadono. Gli americani dicono “Shit happens”.

Crollo delle economie. I lavori scompaiono. Si verificano disastri naturali. Le pandemie chiudono le porte alla vita. 

La cosa migliore che posso fare è prepararmi. Allenare il mio corpo e la mia mente. Creare un po’ di risparmi per i momenti brutti. Sbarazzarmi dell’eccesso. La vita è molto lunga, e i periodi migliori torneranno.

Vivere l’attimo fuggente

Ma nessuna delle precedenti azioni indica che in realtà devo sempre pensare al futuro. La vita è ADESSO (eh si, anche Claudio Baglioni….).

Lavorare da casa, leggere un libro, fare una passeggiata, trascorrere del tempo con i propri cari: tutte queste cose accadono proprio ora. 

Vivere nel presente è un’abilità. L’ho scoperto a mie spese e non l’ho ancora imparato appieno e su questo devo ancora migliorare. 

È tutto. 

Un consiglio: la prossima volta che sei preoccupato, con la mascella contratta e non presti attenzione a chi o cosa è il tuo presente, torna a ciò che conta di più in quel momento: l’unica cosa che ti è davanti.

Nazario De Mori

Automiglioramento: una checklist per iniziare il viaggio di crescita personale

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Durante questa quarantena ho spesso pensato che fosse il momento giusto per migliorare alcune situazioni e comportamenti che adotto e vivo. D’altronde come diceva Calvino “Se non ora, quando?”

Sembra facile! Ma in cosa consiste in realtà l’automiglioramento? Ho una figlia che studia psicologia e abbiamo parlato spesso di ciò e della ricerca della felicità, in questo periodo in cui abbiamo avuto molto tempo per confrontarci.

Diciamo che l’automiglioramento di solito viene considerato come un assortimento di vari suggerimenti di guru e esperti per avere più successo, essere più felice o saggio. Ma allora il miglioramento di sé non ha idee di base, sono solo opinioni?

Secondo me ci sono alcuni temi comuni nell’arte di vivere meglio. Queste idee sono pervasive, ed emergono in tutti coloro che affrontano questo argomento. Addirittura anche negli scritti di coloro che prendono posizione contro l’idea dell’automiglioramento.

Insomma, sono giunto alla conclusione che esistono 7 aspetti che riguardano il miglioramento di sé.

I magnifici 7 dell’automiglioramento

1. Abitudini

Quasi tutte le forme di auto-miglioramento richiedono innanzitutto che tu cambi il comportamento. A meno che il miglioramento che stai cercando non sia puramente mentale, dovrai prima fare qualcosa.

 Le abitudini, quindi, formano un’idea centrale nel cambiamento dei comportamenti. Essere in grado di rendere certi comportamenti automatici (o almeno più automatici) ti aiuterà moltissimo ad affrontare qualsiasi cambiamento si voglia fare. 

Per migliorare la mia forma fisica devo avere l’abitudine di mangiare bene e fare esercizio fisico. Per diventare ricco devo avere l’abitudine di risparmiare e investire. Per avere relazioni amorevoli sono necessarie buone abitudini di comunicazione.

Non solo le abitudini sono fondamentali per l’auto-miglioramento, ma sono anche uno degli aspetti meglio studiati della psicologia. Abbiamo innumerevoli studi che dimostrano come l’impatto di ricompense, punizioni e segnali contestuali abbiano un impatto sul comportamento.

2. Impostazione degli obiettivi

Come puoi raggiungere una destinazione se non sai prima la direzione da prendere? La definizione degli obiettivi non implica solo la decisione su ciò che desideri, ma anche la pianificazione di come bisogna arrivarci. È un tema comune, anche se molte persone non sono d’accordo su quali aspetti siano più importanti.

Anche la definizione degli obiettivi è stata studiata dalla ricerca psicologica e generalmente è risultata utile. Tuttavia, sembra anche chiaro che avere l’idea di ciò che si desidera ottenere di solito non è sufficiente, anche se può essere un inizio necessario. Pertanto, la definizione degli obiettivi deve essere abbinata a piani, sistemi o abitudini.

Probabilmente già sai che una buona definizione di obiettivo prevede che questo sia SMART (specifico, misurabile, attuabile, raggiungibile e temporizzato cioè limitato nel tempo).

3. Sistemi

I sistemi sono strumenti che strutturano i comportamenti e le decisioni con regole formali. Ad esempio un sistema di produttività ha lo scopo di aiutare a svolgere il lavoro organizzando le cose che devono essere fatte e dicendo anche quando farle. Ovviamente esistono altri sistemi per aiutare a prendere decisioni, gestire la conoscenza o organizzare l’approccio a specifici settori della vita.

L’opposto dei sistemi è un approccio basato sull’intuizione o informale.  

I sistemi sono spesso basati su concetti di gestione scientifica e teoria organizzativa, ma applicati alla vita personale. Pertanto concetti aziendali come procedure operative standard, revisioni trimestrali e indicatori chiave di performance vengono riproposti come concetti di auto-miglioramento.

I sistemi, come la definizione degli obiettivi, hanno anche detrattori. Approcci spontanei, intuitivi, creativi o emotivi al miglioramento possono essere soppressi in un sistema eccessivamente rigido. Tuttavia, comprendere i sistemi, anche se si sceglie di applicarli in modo selettivo, è un concetto chiave che vale la pena conoscere.

4. Autoregolazione emotiva

Gran parte del miglioramento personale ha a che fare con la gestione, la guida o l’ascolto delle nostre emozioni. In effetti, coloro che considerano la felicità uno stato emotivo, fondamentale per la nostra esistenza, possono sostenere che ogni auto-miglioramento alla fine è finalizzato a farci sentire meglio.

Oltre ad essere fine a sé stessa, l’autoregolazione emotiva ha importanti scopi strumentali. Esiste un’enorme quantità di letteratura sull’auto-miglioramento che spiega come superare le paure e le ansie. Motivazione e forza di volontà si sovrappongono anche qui, anche se possono essere visti meglio come concetti distinti da emozioni o sentimenti soggettivi.

La terapia cognitivo-comportamentale prevede pensieri, sentimenti e comportamenti come parte di un sistema correlato. Il modo in cui pensi alle cose influenza il modo in cui ti percepisci, che quindi influenza ciò che fai. Il modo in cui ti percepisci, a sua volta, influenza i tuoi pensieri e le tue azioni. Anche le azioni, con le loro conseguenze, possono influire sui sentimenti successivi.

Altri sostengono che sia più importante ascoltare le emozioni che tentare di gestirle. In questa prospettiva, le emozioni sono segnali importanti per parlare del significato degli eventi, spesso superando la capacità di analizzare le situazioni razionalmente. 

5. Apprendimento

L’apprendimento è un concetto complicato perché in realtà ci sono due diversi sensi della parola. Il primo è sinonimo di studio. È sicuramente valido per gli studenti, certamente, ma potrebbe essere qualcosa che non è centrale nella tua vita se non sei più uno studente.

D’altra parte, l’apprendimento è anche un processo psicologico di base. Ogni volta che cambiamo grazie ad un’esperienza, miglioriamo qualsiasi cosa o ricordiamo qualcosa, stiamo imparando.

In questo secondo senso, l’apprendimento è un concetto chiave di auto-miglioramento. Come le abitudini, l’apprendimento è stato studiato in modo incredibilmente dettagliato, rendendolo una ricca fonte di intuizioni nella ricerca sull’auto-miglioramento. Alcuni potrebbero sostenere che l’apprendimento è il nucleo della psicologia stessa.

L’apprendimento penso sia stato spesso trascurato nell’auto-miglioramento, forse perché molte persone lo confondono con lo studio. L’apprendimento nel senso di studio deliberato, è uno strumento importante semplicemente perché è il mezzo con cui si possono capire meglio gli altri strumenti.

6. Valori e significato

La maggior parte dei concetti chiave di cui ho parlato finora sono strumentali, utili per raggiungere uno scopo. Tuttavia, un concetto chiave di auto-miglioramento è una riflessione sugli stessi scopi.

Questo in genere ci allontana dalla psicologia e ci porta più verso la filosofia e la religione. Ciò che dovresti valorizzare nella vita, e il modo in cui trai il significato dalle cose, sono domande profonde che l’uomo ha discusso per millenni. Anche l’auto-miglioramento stesso è una prospettiva, che alcuni esperti ritengono inconcludente.

Esistono due livelli in cui questo problema può essere affrontato. Il primo è trovare un sistema di significato o valori che si desidera emulare consapevolmente. Questo potrebbe essere stoicismo, buddismo, cristianesimo o qualche tipo di umanesimo secolare. Potresti voler inibire consapevolmente alcuni dei tuoi vizi e migliorare le tue virtù. Potresti decidere che la felicità è il significato della vita o che lo scopo della nostra vita trascende ciò che proviamo nel momento.

Il secondo livello di questo sistema è investigare il significato stesso. Questo è un lavoro più esoterico, da filosofi, e forse troppo astratto per molte persone che vogliono semplicemente una risposta su come deve essere la vita. Ma data la pluralità di sistemi che spesso si contraddicono, la comprensione di significati e valori spesso può aiutare a strutturare la decisione di quale aspetto del sé rafforzare.

7. Pensieri e credenze

I pensieri si riferiscono alle cose che dici a te stesso nella tua testa. Gran parte del contenuto mentale non è verbale, ma la nostra auto-narrazione è una parte importante della nostra qualità di vita ed è uno strumento per raggiungere le cose.

Ciò che le credenze effettivamente sono e se effettivamente esistono, è meno preciso. Alcuni classificherebbero una credenza come un’affermazione nella tua testa. Ragionando come informatici diremmo che avrebbe due posizioni: TRUE o FALSE. 

Altri vedrebbero le credenze come dichiarazioni di probabilità (46% VERO o 54% FALSO). Ancora, altri potrebbero sostenere che le credenze non esistono realmente nella nostra testa, ma sono corollari del nostro comportamento. In questo senso, ci comportiamo come se avessimo delle credenze, ma non abbiamo davvero nulla corrispondente alle probabilità o alle proposizioni all’interno della nostra mente.

Pensieri e credenze, indipendentemente dal formato esatto che assumono, formano un concetto fondamentale nell’auto-miglioramento per molteplici ragioni.

In primis credenze e pensieri possono diventare profezie che si autoavverano. 

Molti sostengono che, poiché i tuoi pensieri e le tue credenze hanno un impatto causale sul tuo comportamento e quindi sui tuoi risultati, potresti entrare in cicli di credenze autolimitanti che diventano realtà solo perché credi in esse. Credere a qualcosa è, in un certo senso, renderlo letteralmente vero. 

All’estremo opposto ci sono quelli che sostengono un ruolo prevalentemente passivo delle credenze, cioè sono presenti nel mondo ma non cambiano molto i risultati. Per questi, avere delle vere credenze conta più che credere alle cose per renderle vere. Indipendentemente da tutto ciò, il contenuto dei nostri pensieri e credenze è fondamentale per l’auto-miglioramento.

Esiste altro?

Sicuramente ci sono altri concetti di auto-miglioramento che qui non ho preso in considerazione. Alcune idee sono importanti ma non sembrano universali, quindi le ho escluse (crescita composta, allenamento progressivo, metriche). 

Spero che tutto ciò ti sia utile.

Nazario De Mori