L’eccellenza come obiettivo

innovazione

Cos’è l’eccellenza? Ed è possibile replicarla all’interno di un ecosistema come quello aziendale?
Cioè, è possibile allenare e portare un team verso l’eccellenza?

Da team leader è una domanda che ovviamente mi faccio molto spesso. In azienda abbiamo sicuramente delle risorse eccellenti, e una di queste è Pina Basti. È riconosciuta come tale nell’ambito in cui agiamo, tanto da venire invitata ad una tavola rotonda del Festival “Maestri Fuori Classe -Vasto 2021”  a cui partecipano Nunzia Catalfo, Ex Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e Marco Bentivogli, Coordinatore nazionale BASE ITALIA.

Se Pina è riconosciuta da tutti coloro che lavorano con lei come persona eccellente, allora la domanda a cui voglio rispondere è “come faccio a replicare l’eccellenza di Pina nei team della nostra azienda?

La prima cosa da fare allora è notare gli atteggiamenti che Pina ha in ambito lavorativo:

  • È esigente: vuole che le cose vengano fatte nel modo migliore possibile, impegnandosi al massimo perché “la qualità è dentro di noi, non fuori”. Questo atteggiamento, che in primo luogo applica su sé stessa, la conduce a fare progressi ogni giorno e ottenere successi. Ma riesce a mescolare tutto questo con pazienza e perseveranza.
  • È una sognatrice, e riesce a coinvolgere tutti nel sogno che a inizio anno pone come obiettivo
  • Non lascia mai i colleghi da soli e lavora ogni singolo giorno con loro per migliorare il sistema in cui lavora. Cioè vuole diffondere l’eccellenza dal basso o dal centro della sua organizzazione.
  • Applica su stessa un regime ferreo di apprendimento e pratica, per migliorarsi. Non ricordo una singola situazione in cui era impegnata che non ha voluto approfondire e conoscere per possederne anche i dettagli.

Insomma, elencate queste caratteristiche in cui riconosco Pina, posso definire alcuni punti da cui partire per diffondere l’eccellenza nell’azienda in cui lavoro?

Sono riuscito quindi a stilare sei atteggiamenti che aiutino gli altri leader e colleghi ad essere eccellenti:

1. Diffondere una mentalità. È necessario avere un’influenza profonda e duratura sui colleghi. E questo si ottiene di più quando le persone sono d’accordo su ciò che è giusto e sbagliato, e su cosa bisogna prestare attenzione. Insomma, bisogna che si condividano valori, non solo procedure.

2. Collegare le realtà a breve termine ai sogni a lungo termine. Insomma, fare in modo che ogni singolo passo quotidiano non sia fatto a caso ma porti verso il sogno cui aspiriamo

3. Accrescere la responsabilità. Cioè sviluppare una mentalità che porti tutti a soddisfare standard elevati.

4. Supportare il team sempre, perché è meglio spostare 20 persone in avanti un piede alla volta, piuttosto che spostare una persona in avanti di 20 piedi

5. Se voglio l’eccellenza, devo mostrare l’eccellenza. Le mentalità sono diffuse e sostenute da sottili segnali che riescono ad arrivare a tutti i sensi. E questa mentalità in NXS deve apparire in ogni momento: quando si risponde al telefono, quando si partecipa a riunioni arrivando ben preparati, quando sono con clienti e colleghi. Anche nel layout della sede. E da tutti quei segnali che magari sottovalutiamo ma che dicono molto a chi ci incontra per la prima volta.

6. Infondere una “irrequietezza implacabile” che spinga a una costante innovazione, per sviluppare i progetti al massimo.

Insomma, penso che implementare l’eccellenza significhi cercare modi migliori di pensare e di agireapplicarsi quotidianamente in un lavoro di costante motivazione dei colleghi e dipendenti; avere obiettivi chiari da raggiungere; condividere valori per cui vale la pena impegnarsi.

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