Fondo Nuove Competenze

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La ripresa che avverrà nei prossimi mesi necessita sin da ora di un cambio di paradigma fondamentale che chiede di mettere ancora una volta al centro dell’interesse delle imprese il capitale umano.

E’ sempre più chiaro che le imprese con maggiori profili professionali competenti e che lavorano in contesti di welfare maturi sono anche quelle più produttive, con maggiore valore aggiunto e più forti sui mercati.

E’ proprio per questo motivo che il Fondo Nuove Competenze (FNC) rappresenta una concreta risposta ai fabbisogni di ripresa del mercato e delle imprese. Ci troviamo di fronte ad una reale politica attiva che inietta liquidità nelle aziende lì dove maggiormente serve, ossia sullo sviluppo delle competenze delle proprie risorse umane.

Grazie a questa opportunità le aziende raggiungono diversi risultati fondamentali:

  • Accrescono le competenze interne sviluppando expertise necessarie per lo sviluppo dei processi e dei prodotti
  • Migliorano il clima aziendale in quanto le risorse si sentono attenzionate perché inserite in percorsi di crescita e di miglioramento
  • Recuperano liquidità grazie al rimborso del costo del lavoro

Noi di NXS, occupandoci da tanti anni di Hr Learning & Development e di sviluppo aziendale e lavorando proprio sulla crescita delle risorse umane, abbiamo creduto sin da subito in questa misura predisponendo un piano di accompagnamento delle imprese nell’accesso al fondo, sia per la parte relativa al progetto formativo sia per la gestione amministrativa delle pratiche.

Siamo partiti immediatamente presentando decine di progetti già da fine novembre 2020. Oggi abbiamo acquisito l’esperienza operativa che ci sta permettendo di condurre le aziende e i lavoratori verso risultati eccellenti. Tale esperienza ci entusiasma e ci sprona ad andare avanti con convinzione, mettendo a disposizione di imprenditori e HR ciò che stiamo imparando ogni giorno sul campo, per fare in modo che sempre più aziende e lavoratori possano utilizzare questo intervento di crescita personale oltre che aziendale.

Perché solo se crescono le competenze personali cresce l’azienda e solo così è pensabile immaginare di nuovo il futuro.

Per fare chiarezza sulle opportunità di questa misura e offrire precisazioni operative abbiamo intervistato Pina Basti, General Manager al timone di NXS che ha condiviso con noi l’esperienza di questi ultimi mesi.

Da diversi suoi interventi abbiamo capito che ritiene che il FNC sia una importante misura di crescita, può spiegarci meglio questo concetto?

Per tornare ad essere competitive le aziende devono immaginare nuovi prodotti e  nuovi processi capaci di adattarsi ad un mercato profondamente modificato dalla pandemia. Le aziende che riusciranno a lavorare in questa direzione saranno quelle che avranno maggiormente investito sulla formazione continua e sull’aggiornamento professionale delle proprie risorse. Per questo motivo ritengo che supportare le aziende in questo percorso di reskilling sia il metodo  migliore che si potesse immaginare per iniettare liquidità all’interno delle organizzazioni.

NXS è stata tra le prime società a partire con questa opportunità a che punto siamo oggi e che esperienza abbiamo acquisito?

Sin dalle sue prime battute abbiamo ritenuto interessante questo provvedimento in quanto parla un linguaggio contemporaneo e lo fa con una metodologia all’avanguardia (prima fra tutte la progettazione per unità formative capitalizzabili). Non appena c’è stata la possibilità di presentare candidature eravamo già pronti con diverse aziende che nel frattempo avevamo coinvolto e informato. Il nostro mestiere non è solo quello di progettare ed erogare  il miglior intervento possibile ma è in primis quello di informare e calare provvedimenti sulle diverse realtà e renderli vitali. Infatti dico sempre che siamo partner di sviluppo delle aziende che seguiamo che vuol dire proprio questo: tradurre interventi specifici finalizzati allo sviluppo umano in progetti concreti ed efficaci.

Quali sono le caratteristiche principali che deve avere il progetto da candidare?

Al primo posto metterei  una attenta analisi dei fabbisogni formativi.  Per ottenere  questo non ci si può limitare ad  una veloce ricognizione ma bisogna trovare il modo di parlare in primis con la direzione generale e con l’Hr Manager ma anche con il maggior numero dei Responsabili di Funzione per comprendere ciò che serve veramente. Solo una attenta analisi ci permette di presentare un progetto che fa crescere gli individui e quindi l’azienda nella direzione sperata.

La seconda caratteristica che mi sento di inserire in questa sorta di Ranking è la progettazione per Unità Formative Capitalizzabili. Se ne parla da tanti anni della necessità di superare le qualificazioni locali e dare ai lavoratori la possibilità di veder riconosciute le loro competenze sia quelle acquisite con formazione formale che informale. A livello europeo ricordo che lavoriamo su questi temi in progetti complessi da almeno 20 anni. La pandemia ha prodotto una accelerazione in tal senso e inserendo questa progettazione nel FNC abbiamo dato un impulso sostanziale in questa direzione. Ma bisogna spiegarlo bene alle aziende e ai lavoratori perché non ci troviamo di fronte ad un tecnicismo bensì ad un cambio di paradigma del mercato del lavoro.

Ci racconta la sua esperienza con la condivisione degli accordi?

Condividere un accordo con le parti sociali vuol dire aprire un dialogo e quando ciò avviene vuol dire che l’azienda è sana. In queste molteplici esperienze ho supportato aziende che hanno siglato gli accordi con le RSA e altre che hanno fatto riferimento ai sindacati territoriali o nazionali. Penso che in questa fase storica il rapporto con i sindacati debba essere in parte ripensato e che il FNC sta offrendo una nuova opportunità di dialogo tra le parti che possono ripartire da un interesse comune che è quello della crescita del capitale umano.

Fino ad oggi ho visto tante condivisioni di successo che non sono solo quelle in cui ci si limita ad una  firma bensì  quelle in cui si apre il dialogo.

Il FNC richiede una progettazione per unità formative certificabili cosa significa esattamente?

L’attestazione o la certificazione degli apprendimenti consente come dicevo prima, di veder riconosciute le competenze possedute dai lavoratori e acquisite sia in contesti formali che informali.

E’ un punto di arrivo importante per costruire carriere sulla base dei titoli scolastici e professionali ma anche sulla base delle esperienze. Per fare questo c’è bisogno però che l’intervento formativo  sia progettato secondo i repertori regionali e gli atlanti delle qualifiche e delle professioni e che le attestazioni vengano rilasciate da soggetti terzi abilitati a questo scopo dalle Regioni di riferimento.

In questo modo si assicura che il valutato e il valutatore siano soggetti differenti.

Cosa si sente di dire agli imprenditori che sono ancora titubanti?

Oggi più che mai dobbiamo immaginare un nuovo futuro perché nulla sarà più come prima. Per fare questo non possiamo essere soli ma dobbiamo contare sul supporto e sull’intelligenza di tutto il nostro team. Grazie al FNC abbiamo la possibilità di risvegliare le competenze delle nostre risorse e farci rimborsare questo investimento dall’INPS. Non si può essere titubanti di fronte ad una tale opportunità. L’unico consiglio che voglio dare è quello di affidarsi a partner competenti perché il processo apparentemente semplice ha invece in sé una complessità organizzativa importante e soprattutto richiede una esperienza di consulenza di direzione che permette di far diventare questo  progetto reale lievito per la crescita delle nostre organizzazioni.

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